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Siena, un futuro per la Torre di Isola d'Arbia

La Torre ex Idit di Isola d'Arbia La Torre ex Idit di Isola d'Arbia

Nuovo capitolo per la Torre dei pomodori di Isola d'Arbia, simbolo di un'era industriale breve e di insuccesso. Un gruppo privato che coinvolge anche senesi è al lavoro per allestire il progetto di riqualificazione urbana dell'area e trasformare la struttura in un edificio efficiente per servizi al cittadino. Il piano di recupero è ancora in fase di definizione e i dettagli saranno presentati entro la fine del 2024 all'amministrazione comunale di Siena. Appena sarà predisposto, Michele Capitani, vice sindaco e assessore all'urbanistica, è pronto ad accogliere e lavorare sulla totale 'rivalorizzazione' della costruzione che mira a trasformare l'area, mantenendo però un focus sul servizio alla comunità piuttosto che un museo tout court, come proposto tre anni fa. Nel 2021, infatti, l'idea era stata quella di trasformare la Torre in un deposito per l'arte contemporanea, con annessi cinema e spazi per la musica. Ipotesi che oggi verrebbe rimodulata per lasciare campo ad un approccio più radicato nelle necessità dei cittadini.
Il progetto di rivalutazione, come detto, si concentrerà su una riutilizzazione pubblica dell'impianto. La nuova proposta vorrebbe creare un legame più forte con la comunità locale, offrendo servizi e spazi utili per le reali esigenze quotidiane oltre a valorizzare il recupero di uno dei simboli della Valdarbia e del territorio senese. Ciò che al momento sembra certo è che l'ex Idit non rimarrà soltanto un monumento al passato industriale, ma un punto di riferimento pratico per tutti. E l'amministrazione Fabio è pronta a fare la sua parte appena chiamata in causa.
Il complesso, che un tempo doveva essere il cuore pulsante dell'Industria di Disidratazione Isola Tressa (Idit), è stato venduto nel 1978 ad un privato che ne ha curato la manutenzione, nonostante le attuali condizioni di degrado e l'invasione di flora e fauna. Ora, però, potrebbe prendere una nuova direzione. L'obiettivo? Riscrivere una storia di comunità tra le mura di questa imponente struttura.
Per chi transita lungo l'antica strada consolare romana Cassia, a sud-ovest di Siena, la Torre dei pomodori è da sempre un simbolo indimenticabile e divisivo tra chi vorrebbe raderla al suolo e chi restaurarla. Alta 75 metri e con un diametro di 16, la struttura ha segnato la storia del comprensorio, pur rimanendo in funzione solo per un breve periodo, dal 1961 al 1963. Oggi, la zona che ospita la Torre vive un periodo di ruderizzazione avanzato, ma l'amministrazione comunale di Siena ha le idee chiare e, come già accaduto per il Palazzo Sozzini Malavolti in Pantaneto, è disposta a raccogliere la sfida della riqualificazione. Si tratta di un cambio di passo deciso per rispondere a interessi pubblici concreti e che andrà a beneficio dei cittadini. Sebbene i dettagli del progetto siano ancora in fase di studio, pubblico e privato sono determinati ad intraprendere questo impegnativo percorso ed aprire a nuove possibilità la storica struttura la quale, nonostante le difficoltà, ha mantenuto intatto il suo fascino ambiguo. Ma che presto potrà guardare a un futuro da protagonista.

Andrea Bianchi Sugarelli, nato a Siena nel 1973, è giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione, dal 1996 è nella redazione del Corriere di Siena, prima come collaboratore e p...