Futuro ancora incerto per l'asilo nido-privato accreditato "L'Isola che non c'è" (con 27 piccoli ogni giorno) in via delle Arti e la materna-paritaria "Capitan Uncino" (con 15 bambini) in viale Europa. Per le circa 45 famiglie senesi che si avvalgono dei loro servizi la situazione appare ogni giorno sempre più in salita. La gestione attuale, affidata alla cooperativa "Comunità persona e infanzia", si sta confrontando con la scadenza di un leasing proibitivo e a fine luglio 2024 dovrà lasciare l'immobile.
In questo scenario di incertezza, si è svolto venerdì 12 gennaio 2024 il secondo incontro fra i titolari della società, una delegazione dei lavoratori e delle famiglie con l'assessore all'Istruzione, Lorenzo Lorè, il quale si era già confrontato con le parti prima delle festività natalizie. Lorè, con spirito di collaborazione, ha comunicato di aver individuato al momento un edificio parrocchiale a Taverne d'Arbia, libero per il prossimo anno scolastico, rinnovando la speranza di un possibile trasferimento. Ma a quanto pare, nonostante l'intenzione positiva, l'immobile in questione richiederebbe lavori di ristrutturazione e adattamento troppo gravosi. L'esigenza di strutture pronte all'uso o con costi contenuti resta quindi prioritaria. L'assessore Lorè ha comunque manifestato la sua disponibilità a impegnarsi ancora per trovare soluzioni adeguate.
Tutto il disagio si riflette nelle perplessità delle famiglie, le quali, ignare fino alla comunicazione di dicembre, si trovano ora a sondare alternative precarie, di fronte a nidi comunali ad accesso limitato e in un panorama già saturo oltre alle scuole materne tutte da individuare. In ogni modo, un primo passo è stato fatto, l'intesa appare fragile ma non del tutto preclusa. La Cooperativa promette aggiornamenti celeri.
La vicenda, segnata dalla sentenza del Tribunale di Siena del 21 novembre 2023, ha risvegliato la comunità sull'importanza di servizi educativi di base e sull'urgenza di soluzioni tempestive. Speranze e dubbi convivono nel dibattito aperto, con i genitori della materna che, più incerti, stanno già esplorando altre vie. Per l'asilo nido, invece, rimane un barlume di speranza che la Cooperativa è determinata a coltivare nel difficile cammino verso la garanzia di un servizio essenziale per i più piccoli. In attesa di un nuovo capitolo di questa complessa trattativa, le circa 45 famiglie coinvolte restano in sospeso, auspicando un lieto fine a questa dolorosa vicenda.
