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Inchiesta smaltimento rifiuti, due indagati anche per Sei Toscana a Siena

Operazione condotta dalla guardia di finanza Operazione condotta dalla guardia di finanza

Spuntano anche due indagati legati alla provincia di Siena nell'alveo dell'operazione "Leonida", che condotta dalla Guardia di Finanza di Reggio Emilia e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha messo nel mirino la società reggiana "Ecologia Soluzione Ambiente Spa", operativa nel settore smaltimenti rifiuti. L'inchiesta ipotizza a vario titolo i reati di corruzione e favoreggiamento della prostituzione, con escort di lusso, bottiglie di champagne, pernottamenti in hotel e cene costose, oltre a buoni carburante e biglietti per le partite di calcio, che per gli inquirenti sarebbero stati offerti in cambio di appalti affidati in via esclusiva per la gestione dello smaltimento. Fra i 14 destinatari di avvisi di garanzia infatti risultano anche due manager di Sei Toscana, il gestore unico dei rifiuti delle province dell'Ato Toscana Sud.
Nello specifico, a finire sotto indagine, sono stati l'attuale direttore generale e l'ex direttore tecnico. Ai due sono contestati i presunti reati di rivelazione di segreti d'ufficio e di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente: secondo le accuse ipotizzate al momento i due professionisti, intrattenendo rapporti con il presidente di Ecologia Soluzione Ambiente, Enrico Benedetti (posto ai domiciliari) avrebbero turbato, stando alle accuse, il procedimento amministrativo legato alla formazione di un atto equivalente a un bando di gara, condizionando ? sempre per chi accusa ? la modalità di scelta del contraente. La sede di Sei Toscana aveva ricevuto la visita delle Fiamme Gialle all'alba del 16 aprile, in un blitz con perquisizioni effettuate oltre che a Siena, nel Reggiano, nelle province di Parma, Verona, Brescia, Lucca, Livorno, Sassari e Roma. A confermare la notizia dell'emissione dei due avvisi di garanzia per i manager è Sei Toscana, che in una nota sottolinea che la stessa "e le persone coinvolte, nella convinzione di aver sempre agito nel rispetto delle leggi, si sono immediatamente messe a disposizione degli organi investigativi e attendono con serenità la conclusione delle indagini, riponendo la massima fiducia nella magistratura. Sei Toscana ribadisce che la vicenda non interferisce sull'ordinarietà delle attività dell'azienda e, quindi, sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini".
Come si ricorderà. Sei Toscana già nel 2016 era finita al centro di un terremoto giudiziario ? tra commissariamento e una commissione parlamentare ad hoc ? anche se poi il corso processuale ha visto tutti gli imputati assolti con formula piena dalle accuse di corruzione e turbativa d'asta per il caso del bando della maxi-gara dei rifiuti di Siena-Arezzo-Grosseto da 3,5 miliardi. Come detto oltre a Benedetti sono indagate 10 persone (delle quali, 5 soggetti privati collegati a un'azienda reggiana e 5 pubblici ufficiali inseriti nelle tre aziende a partecipazione pubblica coinvolte nelle indagini), due ufficiali dell'Esercito e un ingegnere civile, tutti e tre impiegati nello stabilimento militare ripristini e recupero del munizionamento di Noceto (Parma). Il procuratore capo di Reggio Emilia, Calogero Gaetano Paci, riguardo all'inchiesta, ha parlato di un "desolante e devastante quadro di mercimonio dell'attività di questi pubblici ufficiali, che a un certo punto finiscono per asservirsi ai desiderata e alle esigenze imprenditoriali di Benedetti".