Per aprire questo sito web è necessario che javascript sia abilitato, correggi le impostazioni del tuo browser e ricarica la pagina. Buona lettura!

Omicidio Omicidio Annamaria Burrini a Siena, la giovane ucraina: "E' stato mio zio a ucciderla"

il tribunale di Siena

"Mi sento responsabile in parte ma non per tutto: la signora Burrini l'ha uccisa mio zio". In aula dinanzi alla Corte di Assise, per il processo sulla rapina-omicidio di largo Sassetta, è stata protagonista la 27enne ucraina imputata, insieme allo zio 40enne, per il delitto della 81enne senese avvenuto il 26 settembre 2022. La ragazza, al momento detenuta a Sollicciano, si è seduta sul banco dei testimoni per rendere l'esame e, interrogata dal pm Sara Faina e dalle parti, ha raccontato come sono andate le cose dal suo punto di vista, nel corso di una udienza fiume iniziata alle 9.30 e terminata verso le 14.30. Insieme al magistrato titolare dell'inchiesta, a sostenere l'accusa c'era il procuratore capo Andrea Boni. La giovane, che fermata dalla Polizia nelle ore seguenti al fatto decise subito di collaborare, ha ribadito la sua versione, ammettendo la pianificazione e la partecipazione alla rapina ? e a un precedente tentativo fallito ? dissociandosi però dall'omicidio, addebitato allo zio. L'idea di depredare la signora secondo il suo racconto sarebbe stata innescata dal coinquilino italiano della donna, amico del loro gruppo, che si sarebbe presentato nell'estate 2022 ad un incontro in un bar con 24mila euro in un marsupio sottratti da una busta nella camera della Burrini. "Il mio compagno aveva debiti di droga con gente importante e io ero indietro con le bollette" ha spiegato la ragazza come per giustificare l'esigenza del denaro. Da lì un primo furto, ma naufragato, il 2 agosto "mio zio doveva entrare nella stanza per prendere i soldi mentre lei era in bagno, l'idea era mettere il lassativo Guttalax in un dolce da offrirle, e poi scambiare i soldi rubati con banconote finte", per poi giungere al settembre 2022. "Il piano era addormentare la signora con il sonnifero Dimedrol, che avevo chiesto a mia nonna di comprare, ed entrare nella sua stanza, la chiave ce l'aveva fornita l'inquilino. Avevamo preso accordi per andare dalla Burrini per visionare un suo fondo da acquistare, poi per prendere tempo prima di andare dal notaio siamo passati al vicino Carrefour comprando succo Ace e un dolce da offrirle ? ha raccontato la 27enne ? nel succo abbiamo messo dieci fiale di Dimedrol e prima che lei lo bevesse, mentre era in bagno, ho controllato in camera se c'erano i soldi, ma non li ho trovati". Da qui la piega tragica, in virtù del fatto che il sonnifero non faceva effetto: "Improvvisamente mio zio, che pensava che i soldi fossero dentro la borsa della signora, l'ha afferrata da dietro per il collo con un laccio bianco, facendo due giri di corda. Gli ho detto 'ma che fai' e sono scappata, ero sotto choc. Sono stata fuori nascosta dietro una pianta per mezz'ora, e ho incontrato mio zio per caso davanti Porta Ovile. Mi disse che lei era morta e aveva messo il corpo sul letto, io speravo che l'avesse solo fatta svenire". Incalzata dalle domande, la ragazza ha poi spiegato di come i due si siano spartiti il provento della rapina (1500 euro e i gioielli poi ricettati) e di come lei si sia liberata della borsa con dentro anche il telefono. "Il laccio? Non so niente, non sapevo nemmeno lo avesse portato con sé" ha assicurato ai giudici. "Non siamo usciti insieme dalla casa" ha poi puntualizzato nel rispondere al magistrato che contestava un dialogo intercettato in una telefonata con la madre. "Io sono colpevole in parte ma non di tutto, per questo ho collaborato: mio zio faceva uso di sostanze, è imprevedibile, una bomba atomica, sapevo anche che aveva già compiuto un omicidio" è l'accusa lanciata dalla donna. "Come pensavate di farla franca una volta che vi avevano visto entrare dentro la casa?" le ha chiesto il pm in conclusione "non abbiamo pensato a questo" è stata la lapidaria risposta. Prossima udienza a inizio marzo, a dire la sua sarà il 40enne ucraino.