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Siena, residenti scrivono contro l'ennesimo ripetitore

Il campanile del Carmine a Siena Il campanile del Carmine a Siena

E' sorta una vivace discussione in seguito all'installazione, nella giornata di ieri, di un nuovo ripetitore sul campanile della chiesa del Carmine. Un intervento che ha sollevato non poco stupore e perplessità tra i cittadini, compreso il priore della Pantera, Paolo Vannuccini. La chiesa del Carmine, di proprietà statale ma affidata alla gestione del rione di Stalloreggi, è stata teatro di un'operazione rapida e inaspettata: un camion gru ha eretto il ripetitore in poche ore. Nonostante gli sforzi di minimizzare l'impatto visivo, la presenza dell'impianto su uno dei campanili più alti e visibili della città non è passata inosservata, sollevando questioni sull'armonia del paesaggio urbano senese.
Alcuni cittadini, profondamente legati al valore storico e culturale del proprio territorio, hanno reagito inviando una lettera al Corriere di Siena, che riportiamo integralmente: "Il campanile della chiesa del Carmine nel Piano dei Mantellini ? scrivono - è sicuramente uno dei campanili più importanti della città. Non tanto per la vecchia e inesatta attribuzione a Baldassarre Peruzzi, perché con molte probabilità fu progettato dal suo allievo Anton Maria Lari detto "Il Tozzo" (1503-1549) e sicuramente costruito tra la fine del ?500 e i primissimi anni del ?600, ma soprattutto perché si tratta di una delle prime costruzioni importanti edificate a Siena dopo la fine della Repubblica. Per secoli ? si legge - le campane del Carmine hanno scandito le giornate dei rioni vicini, poi sono state ingiustamente zittite e ora addirittura il campanile sta per essere ridotto a essere un ripetitore carico di antenne. Una struttura storica che caratterizza il panorama di una città orgogliosa della propria antichità ridotta a ripetitore! E la Soprintendenza e la Commissione paesaggistica sono d'accordo? È così che tutelano l'immagine di Siena? Non sarebbe meglio costruire un nuovo traliccio per le antenne come quello di Montalbuccio e restituire alle campane del Carmine la loro funzione originaria" conclude la lettera.
La questione sollevata tocca dunque non solo la gestione e la comunicazione delle modifiche paesaggistiche in una città dal ricco valore storico, ma anche la tutela del patrimonio contro interventi ritenuti inappropriati dalla comunità. In attesa di risposte istituzionali, restano aperta le questioni di trasparenza e di conservazione del paesaggio urbano storico senese. La situazione rimane in evoluzione, con i cittadini in attesa di chiarimenti e possibili soluzioni.

Andrea Bianchi Sugarelli, nato a Siena nel 1973, è giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione, dal 1996 è nella redazione del Corriere di Siena, prima come collaboratore e p...