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Siena #SomethingDifferent: le emozioni di coach Marco Crespi arrivato a un tiro dal nono scudetto

Crespi e Janning

Marco Crespi torna a Siena. Non come coach o responsabile dello staff tecnico della Mens Sana, anche se il destino prima o poi riallaccerà quelle strade tagliate da decisioni scaturite fuori dal campo e dai rispettivi cuori. Questa volta, sabato 3 febbraio 2024, sarà ospite d'onore di quel palasport dove nel 2014, contro tutto e tutti (anche della logica), trascinò un manipolo di giocatori che scelsero di non lasciare quella maglia, quella squadra, quella gente (pur consapevoli di andare verso morte sportiva certa) fino a un tiro dal nono scudetto, ottavo consecutivo. Il missile di Matt Janning dalla sua mattonella che si infranse sul ferro, dal punto da cui aveva sempre crivellato con successo la retina, è la fotografia di un'impresa tanto folle quanto a portata di mano. E al timone di quella ciurma c'era lui, Marco Crespi, affiancato da Alessandro Magro la cui carriera successiva parla da sola. Gara 6 finì con la beffa successiva del canestro di Milano che impattò la serie sul 3-3, poi il settimo atto, quando si metteva a favore di Siena, fu interrotto da un time out per esigenze televisive chiamato dagli arbitri che ancora non ha una spiegazione, se non far riordinare le idee all'Olimpia, terrorizzata di perdere ancora una volta la grande opportunità nel proprio palazzo.
Frammenti di un'annata da film, che è finita in un libro (#Somethingdifferent, autore lo stesso Crespi) e che resta viva negli occhi e nella mente di chi l'ha vissuta e di chi ha intonato piangendo l'ultima Verbena e non ha lasciato per ore gli spalti anche dopo la sirena. Il 3 febbraio il coach torna nel suo palazzo, tra la sua gente, sotto quel posto vuoto tra gli striscioni dei trofei che avrebbe meritato di riempire. Anche se sarà serie C, sarà una notte #Somethingdifferent, a prescindere da tutto il resto.