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Siena, intervista ad Anita Francesconi: "Mi congedo con un rammarico"

Anita Francesconi con Sara Pugliese Anita Francesconi con Sara Pugliese

Anita Francesconi resta una figura emblematica nel panorama politico di Forza Italia nonostante la sua volontaria uscita di scena. Tra le fondatrici del partito di Berlusconi a Siena, ha dedicato trent'anni della sua vita a sostenere con passione e dedizione i valori del centrodestra. Le chiacchiere politiche nel suo negozio centralissimo, prima in Banchi di Sotto e poi in via di Città e per il Corso, sono sempre stati un rituale quotidiano della politica senese. Qui, tra un caffè e un sorriso, si sono tessute le trame della città, si sono discusse idee, si sono confrontate visioni. Anita è stato il fulcro di queste conversazioni, una interlocutrice arguta.
"Pasionaria" azzurra, amica di Antonio Tajani e tanti parlamentari, Francesconi è sempre stata una critica costruttiva e pungente. Gli ultimi colpi messi in atto per Forza Italia hanno riguardato il coinvolgimento nel partito dello scienziato Emanuele Montomoli - un'operazione politica audace che ha dato una nuova dimensione alla formazione di centrodestra ? e la decisione di lasciare la sua poltrona di coordinatrice comunale all'ex assessore dell'amministrazione De Mossi, Sara Pugliese, imprenditrice di grandi capacità. Ma la nuova veste di matrona azzurra non cambia il suo movimentismo: "Un po' di nostalgia c'è, ma resto dentro il partito. Finché ce la faccio tutti possono contare su Anita. Sono molto orgogliosa delle parole che mi hanno riservato Marco Stella e Roberto Berardi. E sono felice di aver lasciato il mio incarico a Sara Pugliese, persona molto capace e con cui ho un ottimo rapporto".
L'operazione Pugliese quando nasce?
Mesi indietro. Da tempo avevo preannunciato che mi sarei fatta da parte perché ho una certa età, perché la politica ha bisogno di giovani all'avanguardia, perché c'è bisogno di tempo per essere sempre presenti alle riunioni, congressi o incontri fuori città e regione. Ho fatto il mio tempo e per questo ho cercato una persona di alte capacità che potesse far bene. Sara è una brava imprenditrice, ha rapporti nazionali e internazionali, grandi competenze relazionali. Per il partito che è in crescita, è stata la migliore soluzione. E spero si superi il 10% dei consensi".
Forza Italia Siena sin dal 1994 è stata caratterizzata da Anita Francesconi.
E' vero. Sono stati trent'anni molto intensi. Ma sono stati trent'anni in cui ho avuto molti commissari. Sicuramente il periodo più bello è stato con Francesca Scopelliti, un rapporto davvero bello e intenso. Con lei ci chiamavano il partito a 5 stelle perché tra l'altro avevamo la sede all'interno del Continental. Non dimentico inoltre Rolando Peccatori, persona di grande valore, bravissimo coordinatore provinciale, sempre presente e preparato.
La politica senese è sempre passata dal suo negozio?
Anche questo è vero. Sono bellissimi ricordi. Ho avuto buoni rapporti con tutti, compresi politici di sinistra. Con le amministrazioni di centrosinistra c'è stata cordialità e correttezza, basti pensare che il sindaco Maurizio Cenni mi candidò alla Fondazione del Monte dei Paschi.
Le figure politiche fuori da Forza Italia più importanti che ricorda con piacere?
Ce ne sono state tante, ma quella che ha caratterizzato di più il percorso politico è stato Luigi De Mossi. La sua elezione a sindaco ha fatto crollare l'egemonia della sinistra dopo 74 anni, una svolta storica. Importantissima anche quella di Nicoletta Fabio, primo sindaco donna con cui governiamo molto bene e con la quale abbiamo obiettivi di buona amministrazione per la città.
La delusione più grande?
Il crollo della Banca Monte dei Paschi. Averla persa è stato il dolore più grande. L'altra delusione è non aver realizzato l'aeroporto di Ampugnano. Oggi è una struttura che serve a tutto il comprensorio. In un modo o in un altro dovrà essere realizzata con voli privati e a misura delle nostre potenzialità. Mi auguro che gli imprenditori che si sono interessati possano andare fino in fondo.
Qualche rammarico?
Qualcuno c'è. Ad esempio quando candidammo Alessandro Nannini a sindaco. Forse non lo sostenemmo per quanto meritava, potevamo dargli molto di più, valorizzarlo maggiormente rispetto a quanto fatto.
Ha però anche un altro rammarico legato al Cavaliere?
E' vero. Ho incontrato Silvio Berlusconi a Lucca e Firenze e il mio rammarico è non essere riuscita a portarlo a Siena a parlare in Piazza Salimbeni. Berlusconi era il primo cliente del Monte dei Paschi da cui ha avuto moltissimo. L'ex provveditore Giovanni Cresti ebbe grande fiducia in quel giovane imprenditore e Berlusconi non lo ha mai dimenticato.

Andrea Bianchi Sugarelli, nato a Siena nel 1973, è giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione, dal 1996 è nella redazione del Corriere di Siena, prima come collaboratore e p...